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Having Fun, Seriously

“Platforms are eating the world” scrive Choudary, e l’industria musicale non fa eccezione. C’è però chi cerca l’alternativa promuovendo un album con un mezzo che ci riporta agli anni 2000: è Cindy Lee con Diamond Jubilee. No Spotify&Co, solo un (volutamente) brutto sito #Y2K e offerte via Paypal. Scelta consapevole o ricerca dell’ennesimo fad? Lo deciderà TikTok. Intanto buona visione/ascolto: https://www.geocities.ws/ccqsk/.

#Meta (big) News! ???? E a comunicarcela è proprio Zuckerberg: Meta ha lanciato un nuovo assistente virtuale, Meta AI, per le sue piattaforme Facebook, Instagram e WhatsApp. Al momento disponibile sono il alcuni Paesi (non in Italia), questa AI è già stata definita come competitor di ChatGPT, tuttavia i presupposti sembrano dirci che sarà molto più strutturata se pensiamo che verrà integrata nelle stesse piattaforme Social.  Mark è stato chiaro: “Our goal is to build the world’s leading AI”.

Stupita di come alla Design Week, dopo anni spesi a creare un mondo iperconnesso, ci si ritrovi a celebrare il lancio di un’emulazione del Nokia 3310 del 2000. The Boring Phone di Heineken e Bodega è senza app e consente solo chiamate ed sms per migliorare la condivisione. Forse “eravamo felici e non lo sapevamo”, ma sembra chiaro come il ritorno al passato stia diventando ben più che un semplice trend.

L’informazione, per essere libera, deve essere pagata? La SABEW ha assegnato i premi 2023. Molti sono andati a The Information, testata in controtendenza: sito full paywall, niente adv e giornalismo senza compromessi (no ibridi con i social media). Per le flash news ci sono le agenzie di stampa, mentre inchieste e approfondimenti sono compito dei periodici, e la qualità si paga.

Su TikTok sono esplosi i neologismi. In questo post mi ero già addentrata nel nuovo codice verbale alternativo che ha dominato la piattaforma con le Creators attive su OnlyFans. Ma ora il trend sembra fuori controllo. Se vi imbattete in terminologie quali “almond mom” ” polywork” “e-girls” e vi sentite un po’ spiazzati, leggete questo articolo scovato grazie a Priscilla De Pace, e consolatevi al pensiero di “non sono io, sono loro”: https://www.vox.com/culture/24062406/tiktok-trends-slang-terms-coining.

Un insight… puramente sociologico! È proprio quello che è stato usato nella campagna “Assume That I Can” che, partendo dal Teorema di Thomas (se si “definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze”), punta a ribaltare la visione stereotipata delle persone con sindrome di Down. Con un montaggio dinamico e una fotografia piena di contrasti tra scene dai toni scuri e scene luminose, viene messa in discussione una visione fortemente stereotipata. Un esempio da studiare (e condividere)!

Avete notato il prepotente ritorno alla pellicola nelle produzioni foto e video? Sparita non lo era mai stata, ma con l’avvento del digitale era stata messa un po’ da parte. Ora invece la riscopre non solo il cinema, ma anche il marketing per la moda, la musica, il turismo. Perché ci piace?  Per la nostalgia e la matericità. In un mondo di AI, ci ricorda quanto siamo fatti di fuoco e sangue: https://www.instagram.com/p/C35xsp4utEx/.

Instagram VS TikTok: il primo passa a 1,47 miliardi di utenti contro gli 1,12 del secondo. I reels salvano IG, ma il coinvolgimento resta più alto su TikTok (95 min. vs 62), merito forse del target principale della piattaforma (16-24 anni)? Vedremo come evolve la sfida, considerate le procedure formulate da parte dell’UE a contrastare le dipendenze comportamentali e gli effetti da “tana del Bianconiglio” della piattaforma cinese.

“Who is Sabato De Sarno? A Gucci Story”. È il cortometraggio appena uscito su MUBI che racconta l’esordio, nel settembre 2023, di Sabato De Sarno come Direttore Creativo di Gucci. Oltre ad essere fighissimo questo doc per me è l’ennesima prova che dimostra come il successo di un direttore creativo risiede nella capacità di creare un mondo a sé stante, un universo creativo che va oltre i confini. Un’estetica e un messaggio capace di emozionare e di diventare altro: un film, una rivista, un evento, una sfilata, un’opera d’arte, una playlist da ascoltare…

“Instagram” e “Organico”, due parole che vengono accostate molto spesso quando si parla di social media strategy. Ma questa volta hanno un altro significato. Instagram, insieme a Studio Dumbar, infatti rinnova la sua espressività, presentando un nuovo stile di animazione per la sua piattaforma, che vede movimenti più organici, più imperfetti, più umani, per avvicinarsi al pubblico della Gen Z. Ci saranno riusciti?