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Having Fun, Seriously

Strasburgo, Capitale Mondiale del Libro UNESCO 2024, ha dato il via a un anno ricco di eventi con un’iniziativa artistica davvero speciale. Un tram cittadino è stato decorato con buffe illustrazioni di animali di Anouk Ricard, dando il via alla prima fase del programma sotto il tema “Strasburgo, Città di Incontro per Idee e Dibattiti”: https://www.patricia-lucas.com/projet/un-tramway-nomme-anouk.

In un futuro prossimo, l’aria pura diventa un lusso accessibile solo a pochi privilegiati, come nel corto AI “Airoin” di HUB09. Questo progetto, realizzato in occasione della Giornata della Terra, è completamento creato con l’uso dell’Intelligenza Artificiale. Il corto dipinge un mondo distopico in cui le prime Boutique dell’Aria emergono come luoghi esclusivi e inaccessibili dove la purezza dell’aria è venduta come la nuova droga del millennio.

Momento club del libro! Sono un lento lettore e in questi mesi mi ha tenuto compagnia “La Macchina Del Caos” di Max Fisher. L’autore distrugge il paradigma del “sono gli utenti a utilizzare i social network in modo sbagliato” perché la realtà è ben differente: grazie allo sfruttamento di principi socio-psicologici e l’evoluzione degli smartphone, siamo inconsciamente mediati, filtrati, controllati dai colossi social. Consigliatissimo, ma avviso: fa incazzare.  

Nuovo giorno, nuova viralità: con soli 12 secondi di video la modella Leah Halton svetta in top 10 tra i video più visti di sempre su TikTok, con interazioni impressionanti. Sappiamo che l’algoritmo valorizza semplicità e immediatezza, ma anche la casualità sembra essere preponderante: basta canticchiare YG Marley per ottenere un effetto domino, alimentato dagli stessi utenti? Provo e vi dico.

WYN Beauty è l’ennesimo beauty brand rappresentato da una celeb – in questo caso Serena Williams – che non ci meritiamo, ma che identity pazzesca! La shade scelta per il packaging è la stessa della pallina da tennis, un link direttissimo con l’universo personale dell’atleta, arricchito da un’identità di brand forte, imponente e colorata.

Mi affascina notare come a partire da un insight, l’output di una campagna di comunicazione possa prendere strade opposte a seconda di chi ne “governa” il messaggio. E di come queste campagne possano generarsi all’interno di un team di lavoro popolato da creativi diversi, con linguaggi prioritari differenti: immagini o parole.

  • C’è il caso di Kiehl’s con l’ultima campagna nata dall’urgenza di schierarsi contro il fenomeno allarmante dei “Sephora Kids” con un messaggio visivo in cui l’Art Direction è il vero cuore del concept, tanto da mancare persino un pay-off identificativo.
  • Stesso identico tema, ma diverso il caso di Dove con #TheFaceof10 in cui le immagini semplicemente accompagnano un messaggio forte cedendogli totalmente il posto, tanto che potrebbero persino sparire.

In 1 minuto e mezzo ci fa male, molto male. Dopo la prima battuta, vorremmo skippare. Ma qualcosa ci tiene incollati. La sincerità. La commozione. La tecnica. Poi arrivano le immagini amatoriali e tutto diventa perfetto. Una persona su tre al mondo soffre di demenza senile. Mia madre sarà una di quelle? Io sarò una di quelle? Un annuncio perfetto per un tema allo stesso tempo intimo e universale.

Cose che ci piacciono sul set:

  • la macchinetta del caffè
  • quello della crew che porta sempre le brioches
  • beccare le luci giuste al primo colpo
  • finire in tempo per la pausa pranzo
  • la musica alta per combattere l’abbiocco
  • “buona la prima, facciamone un’altra per sicurezza”
  • girare l’ultima scena prima delle 18